”IL MIO CANTO SINCERO”: INTERVISTA A MARINA REBEKA
È nato quando avevo tredici anni e ho sentito per la prima volta la “Norma” di Bellini!
Violetta ne “La Traviata” è il tuo cavallo di battaglia: qual è la tua visione di questo personaggio e in cosa ti rispecchi della sua personalità?
La mia interpretazione è sincera, non potrei descriverla precisamente perché ogni volta viene in maniera diversa poiché dipende da come mi trovo sul palcoscenico e dalle emozioni che provo in quel preciso momento. Per il resto cerco di seguire nel modo più fedele possibile tutte le indicazioni lasciate da Verdi nello spartito, cercando di trovarne una spiegazione emotiva mia, personale.
Quali sono state le emozioni del tuo ritorno alla Scala, soprattutto in ruolo così mitico?
Il ritorno alla Scala era tanto atteso ed emozionante. E’ stato come ritornare nel tempio della musica. Per quanto riguarda Traviata è sempre difficile affrontare ruoli mitici, ma penso sempre che non sono la prima né l’ultima che li affronta. La cosa più importante è la sincerità in tutto quello che faccio.
Durante la scorsa stagione hai debuttato ben tre ruoli verdiani, Luisa Miller, Amelia in “Simon Boccanegra” e Giovanna d’arco e nei prossimi anni arriverà la Leonora de “Il Trovatore”: quali sono le caratteristiche e le difficoltà di questi ruoli, e quali sono i personaggi verdiani che ti piacerebbe debuttare?
Affronterò molti altri personaggi verdiani in futuro, ma per ora è troppo presto pensare a quali saranno e a dove saranno, bisogna vedere bene come si svilupperà la voce. Amelia Grimaldi direi che è la più semplice tra tutte quelle donne che ho affrontato nella scorsa stagione. La cosa più difficile è l’aria (“Come in quest’ora bruna”)perché si trova esattamente all’inizio: è come “Celeste Aida” per il tenore. Giovanna è molto alta dal punto di vista della tessitura e non me lo sarei immaginato prima. Se pensi che era scritta per un diapason di 447Hz che è ancora più alto di quello che abbiamo noi, era ancora più tosta. Non è un ruolo grande, ma intenso. Luisa è come Gilda unita alla Leonora de “Il Trovatore”. Ci sono momenti quasi leggeri come la prima aria per esempio (“Lo vidi, e’l primo palpito”) e poi momenti pieni e drammatici. La difficoltà è dopo aver affrontato il drammatico secondo atto risalire e recuperare la leggerezza per il duetto con Miller. E’ tutta musica stupenda. Adoro Verdi!
Recentemente hai debuttato nel ruolo di Anna Bolena, dopo aver debuttato abbastanza recentemente Maria Stuarda: qual è il percorso che segui nella creazione di un personaggio, sia dal punto di vista musicale che teatrale?
Prima di tutto studio tutte le fonti possibili, sia storiche, drammaturgiche, che letterarie e poi quelle musicali. Studio lo spartito cercando di eseguire ogni volontà del compositore. Poi studio l’opera con il pianista ripetitore e successivamente la lascio per un po’ così si “cuoce” da sola nel mio cervello e nelle mie emozioni. Dopo arrivo alle prove e la preparo ancora di più. Ultimamente in ogni recita imparo di più come si può risolverla in diverse maniere e come si possono risolvere le sfide tecniche ed emozionali. Amo questo processo.
Prossimamente debutterai Imogene ne “Il Pirata”, altro grande ruolo del Belcanto: come ti stai preparando per questo cimento?
Ugualmente come faccio con tutti gli altri ruoli, esattamente come ho descritto prima…
Subito dopo “Il Pirata” sarai Nedda alla Wiener Staatsoper e durante questi anni non hai mai abbandonato il “tuo” Mozart: come riesci a mantenere l’equilibrio tra i diversi stili che affronti?
Non è esatto: Mozart l’ho già abbandonato da un po’. Ho cantato Vitellia nel 2017 e dopo aver affrontato quel ruolo per ora non canterò più Mozart, perchè sento di dover approfondire e perfezionarmi in altri stili e repertori. Affrontare diversi stili è come parlare lingue diverse. In ognuno trovi te stessa ma con un’espressione un po’ diversa. Ogni stile ti arricchisce e ti fa crescere come artista, interprete e cantante. Mi piacciono le sfide!
Recentemente è uscito il tuo album “Spirito”, che contiene grandi pagine di Belcanto: com’è nato questo progetto e quanto è importante come artista avere una testimonianza concreta della propria arte?
“Spirito” è nato dalla mia mia passione per il Belcanto, dalla mia curiosità di studiare i manoscritti autografi dei pezzi che eseguo e dalla volontà di affrontare delle sfide. In questo caso la sfida era fare un Cd di un repertorio estremamente difficile e metterci tutto quello che so fare. Certo che è estremamente importante lasciare una testimonianza di ciò che so fare. Naturalmente cantando questo repertorio più volte in palcoscenico potrò migliorare la mia interpretazione ancora di più.
Quali sono i ruoli che sogni di debuttare?
Sono tanti e alcuni non so neanche se la mia voce sarà mai in grado di affrontarli. Tra quelli che vorrei affrontare nei prossimi anni sono Rusalka di Dvorak, Leonora ne “Il Trovatore” di Verdi, il Requiem di Verdi e tanti altri….poi vedrò come si svilupperà la voce e dove mi porterà!
Prossimi impegni.
Imogene ne “Il Pirata” di Bellini al Grand Théâtre de Genève, Nedda in “Pagliacci” alla Wiener Staatsoper, un recital a Mosca con l’orchestra dove canterò le tre regine di Donizetti, un recital all’Éléphant Paname, la Quarta sinfonia di Mahler al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino con Fabio Luisi, Amelia Grimaldi in “Simon Boccanegra” al Festival di Salisburgo sotto la direzione di Valery Gergiev. Nelle prossime stagioni affronterò “Norma”, “Anna Bolena”, “Maria Stuarda”, Leonora de “Il Trovatore”, “Thaïs”, “Evgenij Onegin”, “Simon Boccanegra” e “Roberto Devereux”.
Grazie a Marina Rebeka e In bocca al lupo!